Il bambino-santo ucciso dagli ebrei? Il giallo di San Simoncino e la censura della chiesa tra le “torture”
Il Vescovo di Trento nasconde il corpo e il figlio del rabbino Toaff ritira le “responsabilità”.
Un santo bambino, martire, veneratissimo per secoli ma censurato dalla Chiesa che è arrivata a cancellarne la festività e a farne sparire il corpo.
È il curioso caso di Simoncino da Trento, vittima da vivo di un’immane tragedia, e da morto di strumentalizzazioni che ne hanno fatto prima un vessillo antisemita e poi una presenza ingombrante da togliere di mezzo. Tanto che oggi nessuno sa dove sia finito il suo corpo – che la tradizione vuole incorrotto – di cui peraltro sono sparite anche tutte le foto, nonostante sia stato esposto fino a poco più di cinquant’anni fa. Un giallo in cui si mescolano sacrifici rituali, scontri tra istituzioni ecclesiastiche e devozione popolare, persecuzioni antisemite, guerre, torture e diplomazia vaticana, ma anche infuocati dibattiti in seno alla stessa comunità ebraica.
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